La lavorazione della terra ci ricorda la disponibilità, la flessibilità che il Creatore ha avuto nei nostri confronti, dall’inizio del mondo, dalla venuta del Figlio suo tra noi, fino ad oggi, e adattabilità che ci chiede come risposta al Suo grande amore: «come l’argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani…» (Ger 18,6).
«Non sei tu che fai Dio, ma Dio che fa te. Se tu sei l’opera di Dio, attendi la mano dell’Artista, che fa ogni cosa la momento opportuno nei confronti tuoi che sei l’oggetto modellato. Presentagli un cuore flessibile e adattabile e conserva la forma che l’Artista ti ha dato»
(Ireneo di Lione)